giovedì 8 gennaio 2009

Violenza sessuale, il padre nega tutto

CAMPOBASSO – “Certe cose le faccio solo con mia moglie. Quando sono venuti ad arrestarmi ero in bagno. E allora? Cosa c’è di male?” Con queste parole il 48enne in carcere per aver violentato la figlia di 16 anni si è difeso, ieri mattina, durante l’interrogatorio di garanzia effettuato dal giudice per le udienze preliminari Teresina Pepe. Una dichiarazione che lascia però pochi margini alle indagini esperite dalla procura di Campobasso e dirette dai sostituti procuratori Rita Caracuzzo e Rossana Venditti. Infatti quanto dichiarato dal presunto orco non troverebbe riscontro invece in nessuna delle intercettazioni telefoniche ordinate a Palazzo di giustizia. Il quadro che viene fuori è tutt’altro. Una serie di nefandezze sarebbero state compiute dal muratore 48enne. Sembra che la figlia sedicenne non sia l’unica sua vittima. L’uomo avrebbe abusato anche di un’altra persona, sui 30 anni affetta anch’essa da un lieve ritardo mentale. Il puzzle criminali è quindi uno dei più turpi ma venuti fuori nell’hinterland campobassano del terzo millennio. Confermata la notizia dell’inserimento nel registro degli indagati della moglie. Lo sarebbe perché, pur a conoscenza di quanto avveniva all’interno delle mura domestiche, non avrebbe mai fatto niente per evitare che questo succedesse. E’ questa la ragione che ha spinto il suo legale, Daniele Di Gregorio, a chiedere anche per lei l’incidente probatorio. Consisterebbe in un esame psichiatrico. Mirerebbe ad accertare le reali condizioni mentali della donna. Sapere innanzitutto se era in grado di comprendere la gravità di quanto accadeva a casa sua e poi per capire se anche in lei ci siano tratti che la possano inquadrare in una situazione clinica di ritardo mentale. Nella mattinata di ieri intanto doveva svolgersi l’attribuzione dell’incarico del perito che si deve occupare di stabilire il quadro psicologico della 16enne. Il tutto è stato rinviato al 10 febbraio perché doveva essere nominato il dottor Folcaglia. Ma, durante l’udienza di attribuzione, è venuta fuori la sua incompatibilità. L’esperto si era già occupato della ragazza in una precedente situazione. Quest’ultima, intanto, verrà ascoltata il 16 gennaio in Questura in sede di incidente probatorio.

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