sabato 10 gennaio 2009

Palaia, presentati i ricorsi in Cassazione


CAMPOBASSO - La sentenza che ha condannato Luca Palaia a trenta anni di reclusione per gli omicidi di Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano non ha accontentato nessuno. Infatti sia il procuratore generale Antonio La Rana che l’avvocato della difesa Giuseppe Fazio hanno presentato ricorso in Cassazione. Quello della difesa è stato presentato nella mattinata di ieri nella cancelleria della Corte d’Appello di Campobasso. Venti pagine, tanto è stato scritto dal legale del 24enne calabrese, per spiegare l’incongruità della pena decisa dal presidente della Corte d’Appello Alfredo Bosco. Giuseppe Fazio ha chiesto invece di riformare la sentenza di secondo grado. In questo sarebbe previsto il riconoscimento delle penali responsabilità. Luca Palaia, ritenuto sia in Corte d’Assise che in Corte d’Appello coautore insieme ad Angelo Izzo, del massacro di Ferrazzano secondo il legale non sarebbe invece responsabile degli assassini della moglie e della figlia di Giovanni Maiorano. Non avrebbe partecipato perché invece plagiato dal mostro del Circeo il quale, secondo la consulenza del criminologo Francesco Bruno raccolta nel primo processo, era capace di intendere quanto stesse accadendo ma non di esprimere la sua volontà in merito. Secondo la difesa sarebbe quindi penalmente responsabile soltanto dei reati collaterali all’omicidio. Due giorni prima, alla ripresa delle attività giudiziarie, era stato il pg Antonio La Rana a chiedere l’intervento della Suprema Corte per la revisione della sentenza. La pena comminata in secondo grado ( 30 anni di reclusione) sarebbe anche per lui inadeguata ai delitti compiuti. Lo ha fatto presente in cinque pagine dove chiede, così come avvenuto davanti ai giudici di secondo grado, la pena del carcere a vita. L’omicidio sarebbe stato, secondo l’accusa, aggravato dalla crudeltà e avvenuto per futili motivi. Tre sono gli scenari adesso possibili. Il primo è l’accoglimento di entrambi i ricorsi. Il secondo è l’accettazione di uno si e dell’altro no. La terza invece è quella che i giudici romani possano respingere entrambi i ricorsi. Nei primi due casi la Cassazione fisserà una data entro la quale discutere e rendere definitiva la condanna. Nell’ultimo, invece, la sentenza di secondo grado diventerebbe automaticamente l’ultimo atto giudiziario del massacro di Ferrazzano. Sul caso di cronaca più grave per Campobasso verrebbe apposta, una volta per tutte, la parola fine. Luca Palaia non potrà fare altro che attendere dal carcere di Lanciano dove è recluso da ormai quasi tre anni.

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