giovedì 8 gennaio 2009

Omicidio Marinalva, incidente probatorio

ISERNIA – Trecento pagine divise in tre tomi pieni di nozioni tecniche. E’ fatta di questo la relazione scritta dal perito Giacomo D’Agostaro del Racis di Roma sull’abitazione di Marinalva Costa E Silva, la 48enne brasiliana assassinata il 7 marzo scorso nel suo appartamento di vico Belvedere ad Isernia. Analizzati anche i reperti rinvenuti invece a casa di Ignazio Fortini, il 23enne di Letino (Caserta) unico indagato nella vicenda e in carcere dalla metà di luglio 2008. Si parla di elementi rinvenuti su tappetini, coltelli ed indumenti intimi dell’indagato. La notizia del pezzo forte della relazione era già venuta fuori mesi fa. Ora però giunge la conferma. Nell’appartamento della vittima sono stati rinvenuti cinque tipi di Dna diversi. Si tratta di tre tracce di acido desossiribonucleico appartenenti al genere maschile e due a quello femminile. Secondo l’avvocato Franco Mastronardi, difensore degli interessi dei familiari della vittima, gli aspetti più tecnici verranno chiariti soltanto in fase di incidente probatorio. L’escussione del perito verrà effettuata questa mattina alle 11 nella sede del tribunale di Isernia. Tutte le parti in causa potranno chiedere, in sede di incidente probatorio, i chiarimenti del caso. L’anticipazione è giunta invece dagli avvocati di Ignazio Fortini, dello studio Stellato di Santa Maria Capua Vetere. “Chiederemo – ha dichiarato a “La Gazzetta del Molise” Claudio Sgambato- che venga effettuate un’estensione di comparazione. Ossia che vengano confrontati i Dna rinvenuti nell’abitazione di Marinalva con quelli delle persone che potrebbero entrare, a vario titolo, nella vicenda. Ignazio Fortini ha sempre ammesso di essere stato in quell’appartamento. Resta ora da stabilire se altri possibili sospettati abbiano fatto ingresso nell’abitazione”. Su questo aspetto, secondo i legali, tutte le parti dovrebbero essere concordi. Spetterà ora soltanto al giudice decidere se accettare o meno le richieste. Ignazio Fortini, dopo sei mesi di carcere ad Isernia, continua a dichiararsi innocente. Lo incastrerebbero, secondo gli inquirenti, decine di intercettazioni telefoniche.

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