martedì 13 gennaio 2009

Crollo Jovine, ritorna il processo d'appello

CAMPOBASSO – Un processo a rischio prescrizione. Lo affermò, il 19 novembre scorso, l’avvocato Libero Mancuso dopo la richiesta di rinvio presentata dall’avvocato Claudio Santoro. Riparte da questo punto, questa mattina alle 9.30 nella sede del comando regionale dei carabinieri di Campobasso, il processo d’appello sul crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia. Il secondo grado di giudizio deve stabilire se i sei imputati, Giuseppe Uliano, Giuseppe La Serra, Mario Marinaro, Giovanni Martino, Carmine Abiuso ed Antonio Borrelli siano o meno colpevoli dei reati di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose. Non si escludono, da parte delle difese, ulteriori colpi di scena come quello avvenuto nella prima udienza del processo. Allora si rinviò perché non a tutti gli imputati era stato le motivazioni dell’appello presentato dal procuratore di Larino Nicola Magrone. Così facendo gli imputati avevano perso il diritto di proporre appello incidentale a quello del capo della procura frentana. . La terna di giudici, presieduta dal presidente Mario Iapaolo, dopo un’ora di camera di consiglio con i colleghi Enzo Di Giacomo e Clotilde Parisi, ha deciso di accoglierla rinviando tutto il procedimento a questa mattina. All’inizio ci si aspettava che la sentenza dovesse essere emessa il 28 gennaio. Ora, a tutt’oggi, è difficile prevedere quando il processo di secondo grado possa terminare. Si sa soltanto che, nella giornata di oggi, si provvederà nuovamente ad effettuare la costituzione delle parti. Successivamente, il relatore Di Giacomo dovrà ricostruire tutte le fasi salienti del processo di primo grado svoltosi a Larino tra il 2006 e il 2007. Fino a quando il 13 luglio, nonostante la rabbia dei genitori del comitato vittime, il giudice Laura D’Arcangelo decise di assolvere tutti gli imputati perché il fatto non sussisteva. Il rischio di prescrizione è l’elemento più serio del processo. Sette anni e sei mesi dal 31 ottobre 2002, data in cui persero la vita 27 bambini e la maestra Carmela Ciniglio. Tutto ciò significa che bisogna terminare il processo entro il 30 aprile 2010. Entro quella data ci dovrebbe essere già la pronuncia della Corte di Cassazione. Se ciò non dovesse avvenire si correrebbe il rischio che, per il crollo della scuola Jovine, non venga trovato alcun colpevole.