mercoledì 14 gennaio 2009

Crollo Jovine, hanno tentato di escludere i genitori

CAMPOBASSO – “Hanno tentato di escludere i genitori dal processo”. Con queste parole l’avvocato di parte civile Libero Mancuso ha commentato il tentativo degli avvocati della difesa, nel processo sul crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia, di procurarsi un nuovo rinvio. A tentare di post datare il corso della giustizia ci ha provato per primo l’avvocato dell’ex sindaco ed imputato Antonio Borrelli, Fabio Del Vecchio. Prima che il processo entrasse nel vivo ha presentato la sua questione preliminare. Alcune costituzioni di parte civile non potevano essere accettate. Si tratta di alcuni genitori di bambini che non erano effettivamente presenti a scuola durante il crollo dell’edificio. A questa si è aggiunta anche una eccezione formale dell’avvocato Claudio Santoro. Il collegio di giudici, formato dal presidente Mario Iapaolo, Vincenzo Di Giacomo e Clotilde Parisi si è successivamente riunito in camera di consiglio per decidere sulla questione. Dopo circa 20 minuti la Corte ha preso nuovamente possesso dell’aula della caserma Frate di Campobasso. Ha dichiarato le eccezioni presentate dai legali inammissibili poiché, come stabilito nell’udienza del 19 novembre scorso, quando era stata sollevata l’omessa notifica del procedimento ad alcuni imputati i giudici avevano invitato i legali a sottolineare altre irregolarità processuali in quella sede. Quindi anche se formalmente non facevano alcuna piega le questioni sono state giudicate tardive. Successivamente, dopo la relazione del giudice Enzo Di Giacomo durata circa due ore, si è potuto assistere ad un nuovo tentativo degli avvocati della difesa per dilazionare il più possibile i tempi del processo. Quando il presidente Mario Iapaolo ha chiesto ai legali di discutere sulla proposta di calendario presentata sono sorti gli altri parapiglia. Il primo ad opporsi è stato l’avvocato Agostino De Caro. Quest’ultimo ha sottolineato di non poter seguire un calendario di udienze così fitto perché impegnato anche in processi con detenuti. Importante a questo punto la dichiarazione del Procuratore generale Claudio Di Ruzzo. “Per la procura generale- ha sottolineato- è difficile sostenere un processo con tre udienze settimanali. Ma per agevolare il corso della giustizia siamo pronti anche a fronteggiare un’udienza al giorno”. La sentenza dovrebbe essere emessa a febbraio. La proposta di calendario parla del 6. In tempo massimo per evitare la prescrizione dei reati di omicidio, disastro e lesioni colpose di cui devono rispondere gli imputati Antonio Borrelli, Giuseppe Uliano, Giuseppe La Serra, Carmine Abiuso, Mario Marinaro e Giovanni Martino.