lunedì 16 febbraio 2009

Violenza sessuale, arriva il decreto

ROMA - Dopo i due casi di violenza sessuale avvenuti in meno di 48 ore il governo decide di ricorrere alla decretazione d'urgenza. Infatti nel prossimo Consiglio dei ministri verrà presentato un decreto che anticiperà le misure anti-violenza sessuale stabilite nel disegno di legge sulla sicurezza ancora all'esame della Camera. L'opposizione però critica il centrodestra, dichiarando "fallita" la politica sulla sicurezza del governo Berlusconi. Il decreto comporta l'immediata approvazione di norme come quelle che assicurano il gratuito patrocinio alle vittime dei reati. Importane l' esclusione degli arresti domiciliari per gli accusati e la legalizzazione delle cosiddette 'ronde' per il controllo del territorio. Secondo quanto si apprende, infatti, al ministero della Giustizia si guarderebbe con favore all'idea del decreto e alle prime due misure da varare in tempi rapidissimi. Ma sulle ronde, fortemente volute dalla Lega, si fa capire che ci vorrebbero "ulteriori verifiche". In attesa del Cdm che dovrebbe anticipare le misure già contenute nel ddl sicurezza (che potrebbe tornare al Senato per via dei cambiamenti introdotti sulla permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione, approvati con voto segreto anche dal centrodestra), l'opposizione punta il dito contro la politica del governo e contro i tagli che la Finanziaria ha imposto alle forze dell'ordine. In più, si attacca il centrodestra anche per il ddl sulle intercettazioni. Se questo provvedimento diventasse legge, denunciano il leader dell'Idv Antonio Di Pietro e il capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti, nelle indagini sui casi di violenza sessuale non si potrebbe più usare "l'indispensabile strumento delle intercettazioni" perché per richiederle occorrerebbero "gravi indizi di colpevolezza". Insomma, spiegano, si dovrebbe sapere prima chi é il colpevole per poi poterlo intercettare. Ma, intercettazioni a parte, i poli si dividono sulle misure da adottare per far fronte a questi casi "sempre più in aumento" di violenze in città. I leghisti chiedono, come fa Roberto Calderoli, la "castrazione chimica" per i colpevoli; la sospensione per tre anni del Trattato di Schenghen sulla libera circolazione, come propone il senatore Piergiorgio Stiffoni; e le immediate espulsioni dei clandestini, come chiede il capogruppo alla Camera Roberto Cota. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa suggerisce il pattugliamento a piedi delle zone a rischio, mentre il deputato del Pdl Osvaldo Napoli propone di tenere aperte le caserme 24 ore su 24 e di affidarsi anche alle ronde cittadine per il controllo del territorio. Nel Pdl poi si rivolge un appello ai magistrati, come fa il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto, di "essere inflessibili" e di non consentire più che avvengano "scarcerazioni facili", come dice il portavoce di Fi Daniele Capezzone. Ma il centrosinistra non ha dubbi: la destra "con la faccia feroce ha fallito", sostiene il senatore del Pd Luigi Lusi. "Nessuno deve strumentalizzare i casi di violenza di questi giorni - afferma il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini - ma la frequenza con la quale avvengono dimostra che è giunto il momento della riflessione e dell'autocritica". L'unica cosa da fare a questo punto, secondo il centrista Mario Baccini, è quella di dare "poteri speciali" e di aumentare i finanziamenti alle forze dell'ordine. E su quest'ultimo punto l'intera opposizione concorda: i tagli sono stati troppi, servono più soldi per chi presidia il territorio. Con buona pace del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta che chiede l'unificazione dei vari corpi di polizia. fonte Ansa