mercoledì 25 febbraio 2009

Crollo Jovine, la giustizia esiste


CAMPOBASSO – Cinque condanne e un’assoluzione. Così i giudici Iapaolo, Parisi e Di Giacomo hanno parzialmente riformato la sentenza di primo grado sul crollo della scuola Jovine di San Giuliano di Puglia. Il dispositivo è stato letto alle 18.45 di ieri sera dopo otto ore e quindici minuti di camera di consiglio. Giuseppe La Serra (progettista della sopraelevazione) e Mario Marinaro
(responsabile unico del procedimento e tecnico comunale) hanno ricevuto la condanna più pesante. Sei anni e dieci mesi di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il procuratore generale durante la requisitoria aveva chiesto sette anni di reclusione. Giovanni Martino (appaltatore della sopraelevazione) e Carmine Abiuso (titolare della ditta subappaltatrice) hanno ricevuto invece la condanna richiesta dal procuratore generale. Cinque anni di reclusione da scontare con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. A sorpresa è stato condannato anche l’ex sindaco di San Giuliano di Puglia Antonio Borrelli. Nel crollo della scuola Jovine aveva perso sua figlia Antonella di appena sei anni. La pena da scontare è la più mite. Due anni ed undici mesi di reclusione con interdizione dai pubblici uffici per un periodo di tempo pari a dieci anni.
Giuseppe Uliano, costruttore dell’edificio nato negli anni sessanta, è invece stato assolto così come avvenuto in primo grado. I fatti a lui contestati, secondo la Corte d’appello, non costituiscono reato. Le condanne riguardano soltanto il reato di concorso in omicidio plurimo e disastro colposo. Per Giuseppe La Serra e Mario Marinaro, gli imputati maggiormente colpiti dalla condanna di secondo grado, c’è stata anche l’assoluzione dal reato di falso ideologico sul certificato di agibilità della scuola Jovine. Il fatto, come ha sostenuto il presidente della Corte Mario Iapaolo, non costituisce reato. Il dispositivo ribalta parzialmente la sentenza di primo grado decisa il 13 luglio dal giudice Laura D’Arcangelo nella quale tutti gli imputati erano stati assolti. Per effetto dell’indulto sono stati condonati tre anni di reclusione tutti i condannati. Per l’ex sindaco Antonio Borrelli la pena è stata dichiarata quindi completamente estinta. Il dispositivo tanto atteso dai genitori di San Giuliano emana pesanti condanne anche dal punto di vista del risarcimento danni. Tocca agli imputati e al responsabile civile, indicato nel comune di San Giuliano di Puglia, sborsare centocinquantamila euro in favore di ogni famiglia di un bambino deceduto. Centomila euro andranno invece ai genitori di Pompeo Barbieri ( bimbo rimasto per sempre sulla sedia a rotelle) e alle maestre Maria Giannone e Rosalba Mucciaccio anch’esse gravemente ferite nel crollo. Settantacinquemila euro andranno invece ai genitori di Angelo Licursi ( ultimo bambino estratto vivo dalle macerie). Via via i risarcimenti sono diventati più lievi fino ai cinquemilacinquecento euro che andranno a Cittadinanza attiva. Lo Stato è rimasto parte civile. Respinto l’appello presentato dall’avvocato Sante Foresta. Il procuratore generale, dopo la lettura del dispositivo ha così commentato: “ Questa sentenza è una bella risposta ai genitori che la attendevano da anni. Dimostra che la giustizia esiste”.