giovedì 19 febbraio 2009

Crollo Jovine. la scuola è caduta per il terremoto


CAMPOBASSO – “In caso di dubbio è preferibile l’assoluzione di un reo che la condanna di un innocente”. Con questa affermazione ha avviato, ieri mattina,la discussione in difesa di Mario Marinaro, l’avvocato Claudio Santoro. Le tesi principali sono state snocciolate in poco più di tre ore durante le quali sono state messe a fuoco tutte le cause della tragedia del 31 ottobre 2002. L’avvocato Santoro ha chiesto anche l’ammissione agli atti di uno studio effettuato dai periti su tutti gli edifici di San Giuliano di Puglia in seguito al terremoto. In precedenza sono stati stabiliti i tre punti focali per i quali la sentenza D’Arcangelo del 13 luglio 2007, andrebbe confermata. “Come già è stato detto in quest’aula dall’avvocato Gianfederico Cecanese- ha sottolineato Santoro- il dispositivo D’Arcangelo è granitico ed inattaccabile sulle motivazioni”. Questo sarebbe vero per tre ordini di motivo. Il primo è relativo al fatto che la scuola è caduta per causa del terremoto, la seconda perché la sopraelevazione non ha inciso sulla struttura nel provocare l’evento traumatico e terzo perché la scuola non era predisposta per resistere all’azione sismica. Il tecnico comunale Mario Marinaro non sarebbe imputabile per il suo legale, e quindi va assolto, perché con le leggi vigenti a San Giuliano di Puglia il 31 ottobre 2002, non era obbligatorio costruire l’edificio scolastico secondo le normative antisismiche. “L’ordinanza del 1998 – ha sottolineato Santoro- dava soltanto indicazioni fiscali su come costruire ma non costituiva alcun dettame legislativo. Era un documento nel quale si valutava soltanto ilo rischio sismico derivante da un terremoto che si era verificato in quel comune sette otto secoli fa. La classificazione sismica era tutta altra cosa ed è stata effettuata soltanto nel 2003”. Il terremoto del 31 ottobre 2002 non è affatto un evento sismico di poco conto come avevano detto le accuse pubblica e privata. E’ stata invece una forza della natura da tenere in considerazione. “Se fossero morte molte più persone – ha evidenziato Santoro – non stavamo qui a celebrare questo processo”. Per sottolineare la forza della scossa del 31 ottobre 2002 dell 11.32 e sconfessare la teoria della possibilità della caduta della scuola con una nevicata ha messo in evidenza le cinque scosse della notte. “Una scossa della forza di 3,5 gradi della scala Richeter – ha sottolineato Santoro – che non aveva provocato alcuna lesione nelle murature della scuola. Nessun rigonfiamento. Il crollo non poteva assolutamente avvenire a causa di una festa di bambini così come affermato dal procuratore di Larino Nicola Magrone. Tutto quello che affermo non è altro che il frutto dello studio di esperti che sono andati a verificare quali sono le cause reali del crollo”. L’avvocato Santoro è poi passato a spiegare la necessità di un consolidamento prima della sopraelevazione. Secondo i periti non era essenziale per prevedere l’azione sismica. “Per rendere quella struttura antisismica – ha dichiarato – la scuola andava abbattuta. Con la sopraelevazione è diventato soltanto simicamente vulnerabile non strutturalmente. L’edificio era più esposto al crollo perché era costruito come scuola e con caratteristiche diverse da quelle delle abitazioni tipo mura più lunghe e finestre più ampie”. “Se si doveva fare un consolidamento- ha continuato – il tipo di struttura sarebbe cambiato. Il tipo di rinforzo che sarebbe stato fatto non era di natura sismica ma soltanto strutturale. Qualsiasi lavoro statico fosse stato eseguito sarebbe servito soltanto ad aumentare la capacità di sopportazione dei carichi verticali ma non a rendere l’edificio più antisismico”.