sabato 28 febbraio 2009

San Giuliano, l'ex sindaco la ventinovesima vittima


CAMPOBASSO - E’ la ventinovesima vittima del terremoto del 31 ottobre 2002 di San Giuliano di Puglia. Stiamo parlando dell’ex sindaco Antonio Borrelli condannato in secondo grado per omicidio e disastro colposo nel processo sul crollo della scuola elementare. Un uomo che ebbe la vita distrutta. Sotto le macerie di quell’edificio sopraelevato perse la seconda dei suoi figli. Antonella quando lasciò la terra per volare insieme agli altri ventisei angeli e alla sua maestra Carmela aveva solo sei anni. Faceva parte di quella classe, il 1996, che a San Giuliano di Puglia non esiste più. L’ex primo cittadino, prima della sentenza di secondo grado, ha subito una grave minaccia. La notizia non è stata divulgata a tempo debito perché Borrelli voleva essere assolto per non aver commesso il fatto e non perché i giudici avevano avuto pietà di lui. Ma una regolare denuncia alla digos è stata presentata. La moglie Carmela Ferrante si reca, come ogni mattina, a prelevare la posta. Ma la lettera che si trova tra le mani è di quelle che fanno paura. Quando l’ha aperta ha visto la fotografia che conteneva. Si trattava di un uomo ammanettato. Le frasi incise sulla lettera erano davvero orribili ed inglobavano degli insulti davvero di bassa lega se si considera che anche Antonio Borrelli e Carmela Ferrante sono genitori di uno dei ventisette angeli. Ma non si limitano solo a questo. Il 9 marzo, davanti al Tribunale di Larino, si svolgerà un processo per il reato di ingiurie. L’imputato è un componente del comitato vittime della scuola elementare. Per questioni di riservatezza pubblichiamo solo le iniziali. Si tratta di B.V. La persona offesa è il terzo figlio dell’ex sindaco Borrelli. Al momento del crollo era all’asilo ed aveva soltanto quattro anni. E’ il fratello minore di Antonella. Quando è stato offeso aveva sei anni. Era il lontano undici giugno 2004. Fu apostrofato con un epiteto volgarissimo per un bambino di quella età. Gli furono dette parole che non avrebbe dovuto ascoltare. A difendere le ragioni del piccolo sarà ancora una volta l’avvocato Fabio Del Vecchio, lo stesso legale che ha dato l’anima per cercare di dimostrare l’innocenza dell’ex sindaco. Ora lui e la sua famiglia sono completamente sfiduciati dopo l’emissione della sentenza di secondo grado. Non se l’aspettavano e pensavano di non meritare un dispositivo così severo. Borrelli, al contrario degli altri imputati, non ha subito alcuna interdizione. Non andrà mai in carcere perché la sua pena è coperta da indulto. Ma a lui questo non basta. Vuole a tutti i costi uscire pulito dalla vicenda. “Ci batteremo fino alla fine – ha dichiarato l’avvocato Del Vecchio a “La Gazzetta del Molise”- il sindaco aveva firmato, insieme a tutta la giunta, una delibera di progetto esecutivo. Se si considera che gli altri sono stati tutti prosciolti davanti al gup la condanna di Borrelli ci sembra un paradosso”.