sabato 7 febbraio 2009

"Ammazzare una donna costa poco"


CAMPOBASSO – All’interno della staffetta contro la violenza alle donne centrale è stato l’intervento della giornalista Alda D’Eusanio. Accompagnata dall’anziana madre si è intrattenuta per un dibattito con le ragazze del Liceo Pedagogico del capoluogo di regione. Ha trattato il tema della violenza come è suo solito, con amore e con passione. “Le donne – ha sottolineato- devono innanzitutto conquistare il rispetto di se stesse. Come fare? Innanzitutto non vergognandosi di essere vittime prendendo coraggio e denunciando. Ho l’onore di intervenire in questa sede proprio quando il tema sulla violenza alle donne è di recente attualità. Devo però notare che, quando una donna subisce uno stupro si lascia intervistare, non mostra il suo volto. Non lo fa semplicemente perché si vergogna. Si ha il coraggio di farsi vedere di più quando si gareggia per diventare veline e non in questi casi. Bisogna capire che non abbiamo nulla di cui vergognarci. Chi invece lo deve fare sono gli stupratori”. Un incipit di tutto rispetto quello della giornalista di Rai Due. Querelata più volte dai mariti violenti perché ha il coraggio di invitare nelle sue trasmissioni donne vittime di violenza. Querelata perché è lei stessa che spinge le sue interlocutrici a denunciare. Infatti si racconta molto spesso di donne che subiscono violenze tra le mura domestiche o di chi è vittima di stalking che letteralmente significa persecuzione. Ma le donne che si recano nelle trasmissioni di Alda D’Eusanio sono soprattutto le madri delle ragazze uccise dai propri fidanzati. Il caso Muntari è stato l’emblema. Il fidanzato persecutore, prima di ammazzare la sua ex, aveva preso di mira anche i suoi genitori con minacce di vario tipo. Il processo per quel reato si è concluso con la condanna al pagamento di 85 euro di multa. “Le ragazze – ha continuato la giornalista Rai- non denunciano perché la giustizia non le tutela. In un processo per stupro vengono nuovamente violentate. Come accaduto ad Elvira e Silvia, due delle vittime del dottor Demetrio Altobelli l’uomo accusato e condannato per aver violentato le sue pazienti. Straziante la testimonianza di Elvira quando mi confidò di essere rimasta di ghiaccio dopo essersi riconosciuta in immagini crude insieme al suo violentatore. Chiesi alla moglie di fermare questo scempio. L’unico risultato fu un’altra querela. Intanto il medico continuò ad esercitare la sua professione fino a cinque anni dopo le denunce delle sue vittime”. Alda D’Eusanio ha condannato anche gli amici dello stupratore di Capodanno. “Non si deve affiggere uno striscione di solidarietà- ha sottolineato- bisogna condannare pur non abbandonando il proprio amico”. La giornalista non ha potuto fare a meno di dedicare un pensiero ad Eluana Englaro. “Non mi voglio schierare – ha evidenziato- dico soltanto che quel corpo è stato violentato di continuo per circa 17 anni. Mani esterne se ne impadronivano per permetterle di vivere”.