martedì 3 marzo 2009

Violenza sessuale, l'indagato chiede la libertà


Il 48enne accusato della violenza sessuale della figlia sedicenne potrebbe tornare in libertà. A discutere la richiesta presentata qualche giorno fa ci ha pensato, ieri mattina, il suo legale Paola Mastrantonio. La domanda è arrivata sul tavolo dei giudici del Tribunale del Riesame di Campobasso. Secondo il legale quindi sarebbero venute meno le esigenze che hanno portato alla firma dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Teresina Pepe. Ora tocca ai giudici del Tribunale delle libertà stabilire se l’operaio 48enne merita di essere rimesso in libertà. Altre due sono le possibili soluzioni prospettate dal legale. La prima è relativa alla possibilità di passare al regime cautelare degli arresti domiciliari. L’altra è quella di rimanere recluso nel penitenziario di Campobasso. Di quanto avvenuto ieri mattina nell’aula di Tribunale non è trapelato quasi nulla. Infatti l’avvocato del 48enne, così come da principio, si è trincerato nell’assoluto silenzio stampa. Due sono le fasi successive dell’inchiesta di cui ad oggi si attendono i risultati. La più importante è legata alla perizia psichiatrica sulla vittima. Gli esami degli esperti sono già stati avviati. I risultati dovranno essere consegnati sul tavolo del giudice entro il 30 giugno. Se dovesse venir fuori che la giovane era incapace di intendere e di volere nei diciotto mesi dei continui presunti stupri si potrebbe ipotizzare il reato di violenza su persona con ridotte capacità psichiche. L’altra parte dell’inchiesta attesa dal giudice è invece legata alla possibilità di un esame psichiatrico sulla madre. Questa ultima è accusata di favoreggiamento e risulta nel registro degli indagati. Ma secondo il suo avvocato la donna non ha mai tentato di difendere sua figlia perché le sue condizioni mentali non glielo avrebbero consentito.