sabato 7 marzo 2009

Giornata della donna, nulla da festeggiare

CAMPOBASSO – Giornata della donna, la si dovrebbe celebrare oggi in tutto il mondo. Ma non tutti la pensano così. Le origini risalgono al 1908. Pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Fu proprio l'8 marzo che il proprietario, Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle lavoratrici di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 prigioniere morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg.Da allora per le donne dovrebbe essere cambiato molto. Possono lavorare, teoricamente raggiungere anche posti di potere, e soprattutto, dal 1946 in Italia hanno ottenuto anche il diritto di votare e partecipare alla vita politica. Questo però soltanto dal punto di vista della pura formalità. Ad oggi però non abbiamo mai avuto un capo dello Stato o un presidente del Consiglio dei Ministri donna. Soltanto qualche esponente di governo insieme ai presidenti della Camera Nilde Iotti ed Irene Pivetti. In Molise la situazione è anche peggiore. La rappresentanza femminile in politica è tendente a zero. Proprio per questo motivo resiste una cultura predominante maschilista. Ciò che succede sul lavoro è lo specchio di situazioni familiari stagnanti. Troppe donne non denunciano di essere ancora picchiate e violentate dai mariti. Stando ai dati pubblicati recentemente dall’Istat in Molise il 95% delle donne non denuncia. Avviene perché la maggior parte subisce ancora la dipendenza economica dal proprio uomo ma soprattutto perché le donne hanno ancora paura della giustizia. Leggi troppo garantiste nei confronti di mariti violenti e stupratori occasionali. Il massimo previsto è dodici anni di carcere. Nessun giudice ha il coraggio di comminare una simile pena ad un violentatore. Fino ad un mese fa, uno stupratore poteva andare agli arresti domiciliari dopo aver abusato di una ragazza in discoteca. In regione si nasconde, purtroppo, un altro tipo di violenza: lo stalking. Ora è prevista la punibilità per tale reato: una conquista. Nei 136 comuni molisani non se n’è mai sentito parlare. Si annida anche tra le realtà lavorative ed i ceti sociali più elevati. In zone d’ombra dove si crede che tutto sia pulito e si viva in un’isola felice. Le vittime spesso non denunciano. Hanno paura della ritorsione licenziamento oppure di finire peggio. Violentate sul serio oppure, nei casi limite, uccise. Per loro è stato creato il centro antiviolenza “La Fenice” con sede a Campobasso. La finalità della Croce Rossa è sconfiggere quel muro di omertà che si crea attorno alla singola vicenda non denunciata. Il centro offre assistenza psicologica e legale. In regione come in Italia il fenomeno stupri è in crescita. Per tutti questi motivi la giornata della donna non ha ancora nulla di festa. Se non il lato commerciale dove si vendono mimose e si organizzano serate in pizzeria per la fortuna dei ristoratori. Di conquiste vere da festeggiare non ce ne sono affatto.